lunedì 2 marzo 2015

LA RUSSIA INTRODUCE NEL SUO CODICE PENALE LA CASTRAZIONE CHIMICA E L'ERGASTOLO PER I PEDOFILI RECIDIVI



Il 19 novembre 2014 la Duma, il parlamento russo, ha approvato una legge che prevede pene più dure per i pedofili, per la precisione la castrazione chimica per chi ha commesso reati di pedofilia su minori sotto i 14 anni e l'ergastolo per i pedofili recidivi. In base alla nuova normativa i pedofili saranno sottoposti obbligatoriamente alla castrazione chimica e a delle perizie psichiatriche per tenere monitorato in itinere il loro stato mentale.In controtendenza a un panorama europeo dove è sempre più forte il tentativo di sdoganare la pedofilia, ridefinendola come uno dei tanti orientamenti sessuali oppure distinguendo tra una pedofilia "agita" e una latente, "non agita (tutti sotterfugi terminologici finalizzati a normalizzare questa devianza), non si può non plaudire alla decisione presa dal parlamento russo, che in questo caso ha solo fatto ciò che tutti gli organi politici di rappresentanza dovrebbero fare: recepire la volontà e le preoccupazioni della società civile del proprio paese.Una legge, quella della Russia, in netto contrasto con i recenti provvedimenti del governo italiano, che in data 14 dicembre ha approvato un decreto legge con cui vengono depenalizzati 112 fattispecie di reati "di lieve entità", tra i quali figurano quelli di corruzione di minorenne, incesto, percosse, abbandono di persone minori e incapaci, impiego di minori nell'accattonaggio. Tali reati, da penali sono diventati amministrativi. Ciò significa che la pena carceraria o la custodia cautelare precedentemente previste per chi si rendeva colpevole di uno di questi reati sono state sostituite da una sanzione amministrativa di tipo pecuniario.Ci auguriamo che la legge antipedofilia varata dal parlamento russo sia di esempio per un Europa sempre più assente in materia di tutela dell'infanzia e nella lotta contro le reti pedocriminali che affondando le loro mani in tutti i gangli della società.




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